“Qualsivoglia consuetudine, quantunque corrotta e pessima, difficilmente si discerne dalla natura”. Lo scriveva Leopardi due secoli fa e, in effetti, le cose non sono mai cambiate.
L’uomo, con le sue consuetudini, e la natura, con le sue regole, vivono in simbiosi. E più l’uomo s’impegna a rispettare l’ambiente, più la sua vita diventa di qualità.
In questo momento di emergenza sanitaria, a causa del Coronavirus, abbiamo il dovere di rimanere a casa per salvaguardare noi stessi e gli altri, ma paradossalmente tutto ciò salvaguarda anche l’ambiente.
Le misure di sicurezza per contrastare la diffusione e l’incremento dei casi sul territorio nazionale, lo stop a tutte le attività produttive e agli esercizi non essenziali, come ci fa sapere National Geographic, ha causato un rallentamento del motore produttivo del paese e un impatto indiretto sull’ambiente.
Analizzando la mappa dell’inquinamento atmosferico in Europa e Cina, fornita dal satellite Copernicus Sentinel-5P, gli scienziati del KNMI (il Reale Istituto Meteorologico d’Olanda) hanno rivelato un forte calo dell’inquinamento atmosferico nelle principali città europee e in particolare nelle città di Milano, Parigi e Madrid.
Rispetto alle concentrazioni medie mensili del 2019, le nuove immagini evidenziano una significativa diminuzione delle concentrazioni di diossido di azoto nel periodo che va dal 14 al 25 marzo 2020.
L’era Covid-19, perciò, ci trasmette un messaggio importante: sperare nella fine della pandemia e nell’inizio di un mondo fatto di nuove misure, finalizzate a proteggere il delicato equilibrio del nostro pianeta.
Un primo passo può essere quello di auto-produrre energia pulita. Sembra una cosa complicata, ma non lo è affatto.
Attraverso un impianto fotovoltaico, per esempio, qualsiasi azienda può auto-produrre energia sfruttando il sole e, nello stesso tempo, risparmiare sui consumi energetici: sì perché non c’è bisogno di pagare alcun distributore per averla.
L’altra bella notizia è che qualsiasi impianto fotovoltaico continua a produrre anche durante un periodo di crisi e può essere calibrato in base alle esigenze energetiche. Di conseguenza, riesce a lavorare integrando la quantità di energia che realmente serve all’azienda. Senza vincoli e senza sprechi.
Chi si è già dotato di un impianto fotovoltaico deve passare allo step successivo: fare manutenzione.
La regolare manutenzione degli impianti fotovoltaici non è né scontata né banale, anzi, molti si dimenticano di farla oppure pensano sia un costo inutile.
Sono diversi i rischi a cui va incontro chi non fa manutenzione sul proprio impianto fotovoltaico, primo fra tutti quello d’incendio. Rischi facilmente evitabili attraverso la manutenzione preventiva.
L’impianto va controllato almeno una volta l’anno da personale specializzato che:
– Monitora i collegamenti e le connessioni rapide
– Esegue una verifica visiva sui pannelli
– Controlla se ci sono ossidazioni sulle celle e perdita d’integrità del telaio
– Controlla l’integrità dei cavi, le scatole di giunzione, il quadro di stringa e gli inverter
– Esegue una verifica dei surriscaldamenti anomali, tramite termocamera
– Pulisce l’impianto in modo corretto.
Se non si interviene in fretta per sistemarli, si possono perdere preziosi kWh non prodotti = denaro perso che non potrà mai più essere recuperato.
Infatti un malfunzionamento, su una qualsiasi parte dell’impianto fotovoltaico, crea una mancata produzione che, se non individuata e corretta immediatamente, può portare a danni economici importanti.
Ricapitolando, la “combo perfetta” per rendere la tua azienda efficace ed ecosostenibile è:
IMPIANTO FOTOVOLTAICO + MANUTENZIONE + TECNICI SPECIALIZZATI
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