Se, fino a qualche tempo fa, avere sistemi tecnologici per ambienti smart e digitalizzati rappresentava una sperimentazione, una dimostrazione di apertura al cambiamento e, perché no, una moda per essere inquadrati come un’industria 4.0, oggi diventa una condizione molto importante per avere spazi più sicuri, anche in termini di prevenzione alla diffusione del Covid-19, e che contribuiscano al benessere del lavoratore.
La luminosità corretta può essere gestita automaticamente, senza l’intervento umano, in base alla luce percepita dall’esterno, così come la temperatura negli ambienti, la qualità dell’aria, il suo riciclo e il processo di sanificazione essere affidati a un sistema dotato di sensori ad altissima precisione.
L’accesso nelle aree può essere delimitato da sistemi di monitoraggio termografico, costruiti con termocamere, e monitorato con meccanismi di controllo che prevedono il riconoscimento di chi entra nell’area, mediante un codice univoco contenuto in una card o la scansione facciale.
La realizzazione di innovazioni del genere garantisce, a sua volta, esperienze personalizzate per chi vive gli ambienti, strutture più efficienti e sostenibili, massima qualità dell’aria interna e una migliore gestione degli spazi di lavoro.
L’assenza della digitazione tattile su dispositivi condivisi (se non, eventualmente, sul proprio smartphone) e la possibilità di utilizzare comandi vocali, entrambi elementi che possono costruire una solida barriera alla diffusione del Covid-19.
Per creare ambienti ed edifici connessi e intelligenti servono, però, sistemi tecnologici idonei, competenze per installarli e integrarli correttamente e un grande cervello digitale per coordinarli.
Nel team tecnico di Ineltec e nelle innovazioni che sta implementando, tra cui un quadro elettrico smart.