Una storia lunga (ad oggi) oltre 60 anni e che si arricchirà di sicuro nei prossimi di nuove esperienze.
È quella di Toma Abele Trivellazioni srl, un’azienda con sede a Matera specializzata nella realizzazione di indagini geotecniche e ambientali, posa in opera di dispersori elettrici verticali, trivellazioni e perforazioni.
Con un team di oltre 20 persone, ha svolto e continua a svolgere lavori sull’intero territorio nazionale: dalla esecuzione di una rete di monitoraggio della falda acquifera sotterranea per il Comune di Brindisi, alla realizzazione di indagini e caratterizzazione dei sedimenti marini nel porto di Piombino; a lavori di caratterizzazione ambientale nella Terra dei Fuochi, al supporto a Ispra nella ricerca di possibili rifiuti radioattivi nell’alveo del fiume Oliva nella triste vicenda della “nave dei veleni” e molto altro.
La Toma Abele Trivellazioni è l’unica società in Basilicata ad essere stata autorizzata dal 2012 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla realizzazione e certificazione di indagini geognostiche, prelievo di campioni e prove in sito. Ha conseguito inoltre diverse certificazioni e qualifiche, in continuo aggiornamento: dall’attestazione SOA in IV classifica nelle categorie OS20b e OS21 ai sistemi di gestione della qualità ISO 9001, ambientale ISO 14001 e della salute e sicurezza su lavoro (45001).
Mino Paolicelli, attuale procuratore (per la precisione, institore) della Toma Abele Trivellazioni, ci ha raccontato come è cresciuta e cambiata negli anni l’azienda, fino alla recente realizzazione di una nuova sede a Matera, che ha coinvolto Ineltec in prima persona.
Antonella:«Ciao Mino e grazie innanzitutto per averci voluto dedicare un po’ del tuo tempo.
Cominciamo da te: come è avvenuto l’ingresso nella Toma Abele Trivellazioni?»
Mino:«Ciao Antonella e grazie a Ineltec per aver dato l’opportunità a questa azienda di raccontarsi.
Mi sono avvicinato per la prima volta alla Toma Abele Trivellazioni nel 1987, quando si occupava principalmente di attività legate ai consolidamenti e risanamenti di terreni e pozzi. Mi candidai per un profilo tecnico-gestionale ma, dopo pochi mesi, si liberò un posto come responsabile amministrativo che riuscii ad occupare.
Nei primi anni ’90 arrivarono anche la crisi e un ridimensionamento dell’azienda che fecero concentrare in me sia mansioni tecniche che amministrative».
Antonella:«E poi cosa è successo?»
Mino:««Nel ’98 smisi di essere un dipendente: l’azienda, per volontà del fondatore Abele Toma, da realtà artigianale si trasformò in srl e io decisi di diventarne socio.
Mi resi conto che la concorrenza nel settore in cui aveva operato fino ad allora la Toma Abele Trivellazioni era diventata spietata e che sarebbe stato necessario un cambio di rotta. Grazie all’entrata di un geologo in azienda, iniziammo a specializzarci nei sondaggi geognostici e, in particolare, nelle indagini propedeutiche alle caratterizzazioni ambientali dei siti potenzialmente inquinati.
Così la società divento in poco tempo un punto di riferimento per Enti Pubblici ed importanti società private e cominciò ad occupare una grossa fetta del mercato nazionale per il campionamento di terreni ed acque di falda, da sottoporre successivamente ad analisi chimico-fisiche».
Antonella:«Oggi però vi occupate anche di protezione catodica, giusto?»
Mino:«Sì, esatto. Dopo la geognostica ambientale, è arrivata questa ulteriore specializzazione, partita da un problema molto diffuso: le condotte di gas, essendo fatte nella maggior parte dei casi in ferro, con il tempo tendono a corrodersi, provocando fughe ed esplosioni.
La Toma Abele Trivellazioni si è messa a disposizione delle più importanti società che gestiscono il gas sul territorio nazionale e ne è diventata fornitore qualificato. È iniziata e prosegue tutt’oggi la posa di dispersori elettrici verticali, i così detti anodi sacrificali, all’interno di perforazioni che vengono spinte ad una profondità di circa 100 metri.
Questo tipo di attività ci ha permesso di avere appalti con grosse società, dalla Toscana alla Sicilia, e di qualificarci ulteriormente».
Antonella:«Di qui l’esigenza di dotarvi di una nuova sede, per gestire e “custodire” tutte le attrezzature necessarie. E la scelta per la realizzazione dalla A alla Z dell’impianto elettrico è ricaduta su Ineltec. Sii sincero: ci spiegheresti cosa ha determinato questa scelta?»
Mino:«Come puoi immaginare, prima di scegliere Ineltec, abbiamo dovuto selezionare una rosa di aziende dello stesso settore e fare una prima valutazione.
Dovevamo decidere a chi affidare la realizzazione dell’intero impianto elettrico e del sistema di videosorveglianza in uno spazio di 1000 metri quadri e di un piazzale di altri 4000 metri quadrati, e volevamo avere la certezza che tutto sarebbe stato al punto giusto per garantire la normale operatività, senza intoppi.
Sono convintissimo che l’installazione dell’impianto elettrico è una questione molto delicata che richiede competenze e specializzazione: se ha problemi, le conseguenze negative sono immediate per l’operatività.
Avevamo già sentito parlare bene di Ineltec, così abbiamo deciso di contattarla e l’impressione positiva è stata confermata subito. Si è rivelata, infatti, l’unica azienda che ha voluto essere presente dall’inizio, con un sopralluogo tecnico prima dell’invio dell’offerta, alla fine.
Abbiamo anche apprezzato le proposte migliorative fatte in corso d’opera sui corpi illuminanti e i quadri elettrici e la massima flessibilità della squadra tecnica nel coordinarsi con le altre aziende coinvolte nella realizzazione della sede.
Antonella:«C’è qualcosa che senti di voler trasferire a Ineltec per migliorarsi?»
Mino:«Non sono un tecnico, quindi non ho le competenze per fare osservazioni sull’operatività. Credo piuttosto che Ineltec possa essere un bel modello da seguire nell’approccio con il cliente e nel pieno rispetto delle sue esigenze».