Se è vero che il fotovoltaico è una delle soluzioni su cui più si sta puntando per favorire la transizione energetica, è anche vero che un modulo fotovoltaico ha una vita utile di circa 30 anni.
Le attuali tecnologie di riciclo permettono – nel migliore dei casi – di recuperare circa il 95% – 97% ma sacrificando materie prime critiche come alluminio, vetro e metalli preziosi, ottenendo, inoltre, un grado di purezza relativamente basso.
Con questo progetto l’Unione Europea ha l’obiettivo di rendere i moduli completamente riciclabili senza dover dipendere da altri paesi per l’approvvigionamento di materie prime.
Sono 13 i partner europei tra aziende e istituti di ricerca che collaboreranno per portare avanti questo ambizioso progetto. L’Italia parteciperà mettendo in campo due grosse realtà come ENEA e Enel Green Power.
ENEA si focalizzerà sull’eco-design dei moduli per rendere più semplice il riciclo di tutti i componenti; Enel Green Power, invece, si occuperà in prima linea di ricercare la migliore tecnologia di riciclo.
Per ottenere il 100% del riciclo verrà utilizzata la tecnica della delaminazione che consiste nel separare in modo efficiente le celle solari dalla lastra di vetro senza dover necessariamente triturare il modulo come avviene attualmente.
In questo modo sarà possibile riciclare i moduli senza dover sacrificare materiali preziosi e ottenendo, al contempo, un grado di purezza mai raggiunto prima.
Si tratta di un mercato dall’alto potenziale per quanto riguarda l’economia circolare.
Infatti si stima che grazie a questa tecnologia, il valore delle materie prime recuperate entro il 2050 supererà i 15 miliardi di euro.