Molti credono che una volta installato l’impianto elettrico in azienda non debbano mai più occuparsene, come se un’impianto rimanesse sempre efficiente, magari nonostante un ampliamento aziendale con un incremento di macchinari oppure credendo che gli impianti non siano soggetti ad usura e malfunzionamenti fisiologici.
In realtà – soprattutto se l’impianto è abbastanza datato – c’è una buona probabilità che questo stia disperdendo energia facendo lievitare i costi a causa della presenza di strumentazione datata che necessita di un efficientamento energetico.
Ma questo è solo il problema minore; infatti, nel peggiore dei casi, potrebbero verificarsi esplosioni ed incendi con conseguenze inimmaginabili.
Pensare che questi siano eventi sporadici è statisticamente scorretto; infatti ogni anno in Italia si verificano circa 10.000 incendi dovuti a guasti elettrici. |
È possibile evitare tutto ciò? Certo che sì. Ma prima vediamo alcuni dei problemi più ricorrenti riscontrabili in un impianto elettrico datato o non manutenuto.
Una delle cause più ricorrenti di guasti ed incendi è il cortocircuito.
Senza entrare troppo nel tecnico, il cortocircuito è una condizione che si verifica quando due punti all’interno di un circuito, punti che non dovrebbero entrare in contatto, lo fanno.
Quasi sempre il cortocircuito è causato da un eccessivo surriscaldamento dei cavi, a sua volta causato da una molteplicità di sotto cause. Per fare un esempio, anche l’errata applicazione di un morsetto può provocare nel tempo un surriscaldamento.
Per questo è molto importante che l’impianto venga realizzato da professionisti e che venga manutenuto nel tempo.
Le conseguenze che ne derivano sono spesso gravi: incendi, pericolose esplosioni e rottura di qualsiasi apparecchiatura collegata alla rete elettrica.
N.B. Mai, e ripeto MAI, utilizzare dell’acqua per spegnere un incendio di origine elettrica. Per questa tipologia di incendi esistono degli estintori appositi di cui l’azienda dovrebbe essere già fornita. |
Le cause che possono scatenare un cortocircuito sono molteplici e quasi tutte imputabili ad una mancata manutenzione di un impianto relativamente datato. Vediamone alcune.
Il surriscaldamento dei cavi è una condizione molto comune in caso di sovraccarico di corrente; questo avviene quando i cavi dell’impianto sono datati e/o non idonei a sopportare un carico adeguato ai macchinari utilizzati.
I cavi – se continuamente sottoposti a surriscaldamento – possono perdere la loro capacità isolante, entrare in contatto tra loro e provocare il cortocircuito.
Non è inusuale che piccoli roditori – probabilmente attratti dal calore dei cavi – riescano ad inserirsi anche nelle tubazioni più strette per poi iniziare a rosicchiare i fili elettrici rovinando la guaina isolante. Risultato? Cortocircuito.
Per più tempo si trascura la manutenzione, più questo evento è probabile.
Ogni impianto elettrico viene costruito in funzione delle esigenze produttive aziendali. Utilizzare un impianto ideato per altri scopi non è una buona idea soprattutto se in azienda si utilizza un certa tipologia di macchinari.
Un impianto non idoneo al suo utilizzo potrebbe portare ad un sovraccarico e, ancora una volta, al cortocircuito.
A tutte queste problematiche c’è un’unica e semplice soluzione: la manutenzione.
In fase di manutenzione, infatti, tutte queste eventualità vengono scongiurate in quanto i tecnici si faranno carico di verificare tutte le eventuali criticità dell’impianto e di rimetterlo a nuovo, eliminando così ogni probabilità di eventi disastrosi.
Spero averti fornito tutte le informazioni di cui hai bisogno. Ora non ti resta che porre rimedio affidando la manutenzione del tuo impianto a dei professionisti del settore.
Noi di Ineltec ci occupiamo proprio di installazione di impianti elettrici e manutenzione. Contattaci ora per effettuare un check-up e verificare che il tuo impianto sia ancora efficiente e sicuro.