Oggi parliamo delle colonnine di ricarica dei veicoli, ma lo facciamo evidenziando aspetti che pochi conoscono e considerano quando decidono di acquistarle.
Innanzitutto è bene sapere che esistono diverse potenze di ricarica:
Sicuramente i tempi di ricarica, maggiore sarà la potenza della colonnina, minori saranno i tempi di ricarica.
È importantissimo considerare qual è la potenza massima del tuo veicolo elettrico, anche se mediamente le potenze di tutte le colonnine può essere regolata e ridotta.
Prima di installare una colonnina o un gruppo di colonnine di ricarica, sarà necessario richiedere un sopralluogo tecnico in azienda per valutare in base al consumo totale delle colonnine un eventuale adeguamento della potenza contrattuale.
Inoltre sarà necessario stabilirne il posizionamento ed il punto di allacciamento, così da valutare se l’impianto elettrico esistente può sostenere il nuovo carico.
E ancora definito il punto di installazione occorrerà dimensionare correttamente i nuovi quadri, le tubazioni e linee elettriche dedicate all’alimentazione delle colonnine di ricarica.
Infine, sempre più spesso, le colonnine di ricarica per auto sono integrate ad un impianto fotovoltaico esistente in modo che la batteria dell’auto possa essere caricata con l’energia solare. In una configurazione ottimale sostenibile e autosufficiente, tutto questo ha bisogno del supporto di specialisti qualificati che abbiano esperienza.
È un vero e proprio ampliamento dell’impianto elettrico e come tale deve essere trattato, sia dal punto di vista della progettazione che installazione.
Per le stazioni di ricarica la norma di riferimento è la IEC 61851-1. La norma prevede un’elettronica di controllo che utilizza un sistema di comunicazione “universale” tra la stazione ed il veicolo attraverso un circuito PWM (Pulse Width Modulation), necessario per garantire la sicurezza del processo di ricarica, sia per le persone che per evitare danneggiamenti del pacco batterie del veicolo.
Il Modo 1 AC – non valido per le auto elettriche – consiste nel collegamento diretto del veicolo alle normali prese di corrente e viene usato dalle bici elettriche e da alcuni scooter.
Il Modo 2 AC – sul cavo di alimentazione del veicolo è presente un dispositivo denominato Control Box (sistema di sicurezza PWM, Pulse Width Modulation) che garantisce la sicurezza delle operazioni durante la ricarica. Le prese utilizzabili sono quelle domestiche o industriali fino a 32A (sia monofase che trifase – max 22 kW).
Il Modo 3 AC – è quello obbligatorio per la ricarica pubblica. La ricarica deve avvenire tramite un apposito sistema di alimentazione dotato di connettori specifici e può essere di tipo lento (16A 230V) o rapido (fino a 32A, 400V). Anche in questo caso è presente il sistema di sicurezza PWM.
Il Modo 4 DC –La ricarica in corrente continua, che permette di rifornire l’auto elettrica di energia a 400 V con tempi super rapidi. Possiamo riconoscere immediatamente queste colonnine, che si distinguono dalle altre dal caricabatteria, che in questo caso si trova infatti all’interno della struttura; oltretutto i due standard di connettori sono il CHAdeMO e il CCS COMBO 1 e 2. Le caratteristiche:
Il primo argomento pare scontato ma in realtà non lo è per niente. Parliamo della distinzione tra i punti di ricarica pubblica e quelli privati, i primi sono, ad esempio, quelli che si installano nel parcheggio di un’azienda o nel garage di casa. Gli altri sono quelli che troviamo in genere nei parcheggi, in città, o sulle strade, a volte nei pressi di distributori di benzina.
In questo caso dobbiamo fare un’altra distinzione comunque fondamentale: quella tra velocità e potenza del rifornimento di energia all’auto elettrica. Ci sono infatti colonnine di ricarica alternata (AC) e colonnine in corrente continua (DC, ultrarapide). I punti collegati alla rete domestica in genere sono in corrente alternata, le colonnine pubbliche invece possono essere DC o AC. Vediamone le caratteristiche principali.
Si chiama Juice Booster 2 ed è un cavo di ricarica a struttura modulare che può caricare le auto elettriche usando qualsiasi tipologia di collegamento (dalle AC pubbliche a quelle domestiche). È una sorta di colonnina portatile: da un lato c’è la presa Type-2 da collegare alla vettura e dall’altro invece è possibile decidere quale tipologia di presa (e quindi di colonnina) scegliere.
Ora conosci davvero tutto quello che serve, devi solo trovare il partner giusto con cui realizzare la tua stazione di ricarica dei veicoli elettrici.