I tempi di inattività nell’industria sono un problema serio che può avere un impatto significativo sui costi, sulla produttività e sulla competitività delle aziende. Non è solo una questione di macchine ferme: la produzione si blocca, le consegne ritardano e, in definitiva, i clienti restano insoddisfatti
Secondo un recente studio di ABB, i tempi di inattività non pianificati costano alle aziende globali circa 500 miliardi di dollari all’anno. Nel settore industriale italiano, questi costi si stimano intorno ai 3 miliardi di euro. Nonostante questa cifra spaventosa, il 25% dei responsabili tecnici e manutentori italiani, secondo le ultime stime, opta per una manutenzione “run-to-fail”, ovvero interviene soltanto nel momento in cui si presenta una problematica o un guasto da correggere. Il 75% dei manutentori e decision maker intervenuti nella ricerca ritiene importantissima l’affidabilità dei propri macchinari, imputando al loro corretto funzionamento la reputazione dell’azienda e ritenendo la manutenzione una priorità assoluta. Inoltre, più della loro metà intende incentivare gli investimenti manutentivi nei prossimi tre anni.
Ma quali sono le cause di questi costosi stop? Spesso guasti improvvisi, malfunzionamenti, blackout e anche carenza di personale. E mentre i costi diretti di riparazione sono tangibili e immediati, sono i costi indiretti – perdita di produzione, calo delle vendite, danno all’immagine aziendale con conseguente insoddisfazione dei clienti – a erodere silenziosamente la solidità di un’impresa.
Questi ultimi sono spesso sottovalutati, ma possono essere molto elevati. Ad esempio, un guasto a un impianto può portare alla perdita di una commessa importante o al calo della produttività per diversi giorni.
Per ridurre i tempi di inattività è importante adottare misure preventive, come:
Investire in un programma di riduzione dei tempi di inattività è un investimento che può portare a un significativo ritorno economico. L’investimento, però, deve rientrare in una strategia a lungo termine dove l’imprenditore sceglie dei partner di fiducia a cui affidare il monitoraggio degli impianti: grazie a questa saggia decisione, l’azienda si sarà assicurata la crescita nel tempo e l’ammortamento dei costi di manutenzione, raggiungendo ottimi livelli di efficienza energetica, l’estensione del ciclo di vita delle apparecchiature e la riduzione dei tempi di inattività.