I fulmini sono vere e proprie scariche elettriche che raggiungono le strutture sia in modo diretto che indiretto, possono essere di 4 tipi:
I tipi di danno che ne conseguono?
Le perdite causate dalle scariche atmosferiche per le quali è necessario munirsi di idonei impianti di protezione e di effettuare la valutazione del rischi a cui le strutture sono esposte, sono state suddivise in 4 categorie, ai fini della valutazione del loro valore.
LPS è acronimo di Lightning Protection System ed è formato da due componenti uno esterno e uno interno.
Il limitatore di sovratensioni SPD (Surge Protective Device) può essere definito come un “dispositivo per limitare le sovratensioni e deviare le sovracorrenti, verso terra”.
Come proteggersi dalla natura aleatoria del fulmine?
Per ridurre il rischio di incorrere in danni, è necessario progettare in modo tecnicamente corretto l‘impianto di protezione da scariche atmosferiche.
La soluzione più efficace contro gli effetti delle fulminazioni consiste sia nella protezione interna (impianti SPD e LPS interni), sia nella protezione esterna mediante parafulmine o gabbia di Faraday (impianti LPS esterni).
Quadro normativo generale
7.1. Legislazione
[1] D.m. 22 gennaio 2008 n. 37 e successive modificazioni ed integrazioni “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione”.
[2] Legge 46/90 art. 14 “Verifiche”.
[3] D.p.r. 22 ottobre 2001 n. 462 “Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivo di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi”.
[4] D.lgs. del 9 Aprile 2008 n. 81 e successive modificazioni ed integrazioni “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
7.2. Norme tecniche
[5] CEI 81-10/1 (EN 62305-1) “Protezione contro i fulmini - Parte 1: Principi generali”. [6] CEI 81-10/2 (EN 62305-2) “Protezione contro i fulmini - Parte 2: Valutazione del rischio”.
[7] CEI 81-10/3 (EN 62305-3) “Protezione contro i fulmini - Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone”.
[8] CEI 81-10/4 (EN 62305-4) “Protezione contro i fulmini - Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture”.
[9] CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”.
Dalla seconda metà dell’anno 2013 è in vigore la norma CEI EN 62305-2.
Come disposto dal Decreto Legislativo 81/08, ogni Datore di lavoro deve valutare il Rischio di fulminazione da scariche atmosferiche per gli edifici della propria attività.
L’articolo 80 del Decreto succitato sancisce l’obbligo di valutazione del Rischio di fulminazione diretta e indiretta. Nel caso in cui il valore del rischio sia superiore al valore tollerato dalla normativa, il Datore di lavoro è obbligato a installare opportune misure di protezione idonee per poter far abbassare il valore del rischio tollerabile.
Il D.P.R. 462/01 obbliga ogni Datore di lavoro a richiedere la verifica periodica e/o straordinaria dell’impianto di messa terra, dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti con pericolo di esplosione.
Il mancato adempimento prevede sanzioni penali da due a quattro mesi di arresto e l’ammenda da 1.000 a 4.800 euro (cfr. art. 68 comma 1 lettera b).
Si ricorda che la manutenzione sugli impianti posti a protezione delle scariche atmosferiche va eseguita secondo la Norma CEI EN 62305/3-E.7.3.